Linee guida originariamente sviluppate per consorzio irriguo di Reggio Emilia. Mantenere le siepi esistenti lungo i canali ed estenderle non è solo una pratica ambientalista. Ha ricadute positive anche sui costi di gestione prevenendo danni da erosione e riducendo i costi di manutenzione.
Foglie di roverella (Quercus pubescens).
Le siepi campestri che si trovano sulle sponde dei canali non hanno solamente un ruolo estetico e ambientale, ma anche facilitano la gestione del canale e riducono le spese del Consorzio. Non è un caso infatti che i costi di manutenzione per i tratti dove sono presenti le siepi sono più bassi rispetto agli altri tratti. I vantaggi delle siepi spondali sono:
Le siepi esistenti sono tutelate con la regola che ogni qualvolta si interviene a togliere una pianta, viva, malata o morta, essa va rimpiazzata mettendone a dimora una nuova. Si devono utilizzare piante in vaso o fitocella (no radice nuda) di altezza dai 40 ai 70cm, che possono essere piantate durante tutto il corso dell'anno (periodo ideale fine inverno) avendo cura il primo anno di effettuare le necessarie annaffiature di emergenza. Si utlizzano piante rustiche ed autoctone che non hanno particolari esigenze ne di suolo, ne di clima, ne di acqua. Il terreno va lavorato e manomesso il meno possibile nei pressi delle sponde del Canale.
Le piante qui elencate non sono gradite, seppur spesso presenti a tutti gli effetti (per es. pioppi e salici diffusi nelle fasce fluviali dell'Enza), in quanto hanno caratteristiche di crescita troppo rapida e/o altre caratteristiche che creano aggravi nei costi di gestione (ad esempio il legno dell'Ailanto si spezza troppo facilmente col vento). Nel tempo può essere prevista la loro graduale sostituzione con piante più idonee. Questo elenco non da comunque diritto all'abbattimento di alcuna pianta.
Pioppi e salici sono piante che per tradizione e utilità facevano parte del paesaggio agrario emiliano. Mio nonno aveva salici rossi che potava regolarmente (capitozzava) da cui otteneva legacci per la vite (oggi, per lo stesso scopo, su usano corde di plastica). Aveva una ceppaia di salice bianco che produceva pertiche. I pioppi neri presenti erano sia della varietà lombarda (il pioppo cipressino) che di tipo selvatico.
Pioppi e salici non sono propriamente adatti per le siepi, hanno un ciclo di vita veloce, producono molta biomassa (soprattutto se potate regolarmente).
Tuttavia rivestono un ruolo molto importante in quanto ospitano tantissime specie diverse di insetti quindi contribuiscono alla protezione naturale dei raccolti da parassiti e altri fitofagi.
Sarà opportuno quindi prevedere, in modo sporadico, l'inserimento di pioppi e salici nelle varietà più diffuse nel territorio. (Pioppo nero, bianco, Salice bianco, rosso, da ceste.)
Approfondisci qui La grande UTILITÀ delle SIEPI, protettrici della BIODIVERSITÀ
Si favorisce comunque la diversità di specie nella siepe che ne garantisce migliore stabilità ecologica nel tempo, resistenza a parassiti, malattie ecc. Si elencano alcune piante autoctone, che si ritengono particolarmente favorevoli per la gestione del canale.
Come detto, per favorire la stabilità delle siepi è bene promuovere la diversità, sia degli alberi ad alto fusto che degli arbusti. A questo proposito si citano le principali specie autoctone che possiamo considerare amiche e benefiche nella costituzione delle siepi. (elenco non esaustivo).
Tappeto erboso
In ogni zona dove le scarpate del canale siano state manomesse, è necessario immediatamente procedere alla semina di un idoneo miscuglio di semi (prevalenza di graminacee), per stabilizzare la terra e inibire l'insediarsi delle canne infestanti.
Alberi nati da semi
E' molto facile trovare piccoli alberi ed arbusti nati spontaneamente da semi trasportati da uccelli. Se di specie idonee si può facilmente farli crescere, visto che le piante nate in loco hanno caratteristiche di grande vitalità e resistenza. E' pertanto sufficiente piantare una palo che ne segni la posizione per evitare di tagliare la piantina. Più complessa è la semina diretta, molti semi, per la germinazione richiedono cicli di due anni, e certe piante, appena germinate, non sono competitive con le erbe infestanti o con parassiti, lumache ecc. Una pianta tipica della nostra campagna che si può facilmente fare nascere piantando i semi è l'acero campestre, è sufficiente conficcare i semi nel terreno con l'ala rivolta verso l'alto. Il periodo migliore per la semina è l'inizio della primavera.
Le piante nate in loco crescono più velocemente delle altre e non hanno bisogno di annaffiature per l'attecchimento.
Arch. Federico Donelli
n° 497 APPC di Reggio nell'Emilia